Razionamento acqua, agire subito per evitare sprechi

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Confagricoltura Venezia: “Accelerare sui progetti di risparmio idrico e sugli invasi per trattenere l’acqua”

“Non sta piovendo e si prospetta, per la nostra agricoltura, una seconda stagione, ancor più difficile, dopo quella del 2022. Non si può più perdere tempo: bisogna accelerare sui progetti di razionalizzazione e risparmio idrico e soprattutto sui bacini d’acqua. Nell’area di Chioggia poi chiediamo con urgenza l’avvio dell’opera di sbarramento del cuneo salino”.
Così Marco Aurelio Pasti, presidente di Confagricoltura Venezia, si esprime sulle dichiarazioni del governatore Luca Zaia, di qualche giorno fa, in merito alla necessità di un razionamento dell’acqua a fronte di una siccità perdurante.

L’APPELLO: EVITARE GLI SPRECHI IDRICI E REALIZZARE GLI INVASI PER L’ACQUA PIOVANA
“Il quadro si prospetta peggiore rispetto a quello dell’anno scorso ed è chiaro, quindi, che bisogna agire tempestivamente – spiega il presidente Pasti. - In primo luogo, deve esserci uno sforzo collettivo per evitare gli sprechi, questo significa anche fare le dovute manutenzioni e ristrutturazioni per ridurre la dispersione della rete di distribuzione d’acqua irrigua, che oggi mostrano molte dispersioni idriche. In secondo luogo, vanno realizzati gli invasi di cui si parla da tempo, cioè bacini di stoccaggio, con cui trattenere l’acqua nei periodi di pioggia. Gli impianti di desalinizzazione dell’acqua del mare possono consentire di avere a disposizione risorse idriche per usi civili ma risultano ancora energeticamente troppo onerosi per l’uso agricolo. Nel settore agricolo stiamo puntando sull’innovazione sia per il monitoraggio dello stress idrico per dosare meglio l’acqua sia per i sistemi irrigui più efficienti come l’irrigazione a goccia interrata e pivot con calate. Sono poi aumentate le superfici di culture invernali come cereali e colza meno dipendenti dall’irrigazione.”.

LA SICCITA’ RIDUCE LA PRODUZIONE DI MAIS ANCHE A VENEZIA, AI PRIMI POSTI NEL VENETO PER AREE COLTIVATE
La situazione è preoccupante nella nostra provincia anche per la produzione di mais, coltura importante per il nostro territorio e che è alla base di molti prodotti Dop come formaggi, prosciutti e insaccati. Il mais richiede buone disponibilità di acqua per valorizzare le potenzialità produttive, ma è una pianta con un sistema di fotosintesi particolarmente efficiente che permette di produrre più sostanza secca per ogni litro d’acqua traspirato di molte altre colture. L’incertezza della disponibilità idrica, le temperature più alte e l’impossibilità di utilizzare varietà resistenti alla piralide riducono le produzioni ed aumentano il rischio di contaminazioni di micotossine; il risultato siamo passati dall’autosufficienza all’importazione di quasi due terzi del nostro fabbisogno.
“Le aree coltivate a mais, nel territorio veneziano, vanno riducendosi sempre più, ma soffrono in particolare anche le orticole come insalate, carote, radicchi – conclude il presidente Pasti. - Ma tutta l’agricoltura è messa in crisi, perché nemmeno gli impianti a goccia riescono ad apportare il fabbisogno idrico delle colture se manca l’acqua come accaduto l’anno scorso in alcune aree. È importante che i Consorzi di Bonifica grazie all’esperienza dell’anno scorso migliorino la gestione dei punti critici. Vorremmo evitare che a pagare le conseguenze della crisi idrica fossero, ancora una volta, in modo particolare, le imprese agricole, su cui già si sono abbattuti i pesantissimi rincari dell’energia e delle materie prime. Infine, ricordo il dramma che si sta consumando nell’area di Chioggia. Da anni attendiamo l’opera di sbarramento del cuneo salino, ma ci sono stati, e ci sono tuttora, troppi, gravissimi ritardi che rischiano di mettere in pericolo le colture di una buona parte dell’area, se non si interverrà immediatamente”.

 

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