I giovani agricoltori di Anga in Commissione agricoltura a Bruxelles

Il 15 e 16 ottobre scorso le Delegazioni dei giovani agricoltori dei vent’otto Paesi Membri dell’UE si sono riunite a Bruxelles. L’incontro delle delegazioni dei giovani agricoltori dei Paesi dell’Unione Europea era stato programmato già un anno fa per dare modo gli Stati membri di identificare le azioni per migliorare l'imprenditoria giovanile agricola.

L’ANGA, l'Associazione Nazionale dei Giovani Imprenditori Agricoli di Confagricoltura, ha aderito sin da subito a questo importante appuntamento e, il veneto Piergiovanni Ferrarese, nella sua veste di componente  del Comitato di Presidenza nazionale, ha  seguito lo sviluppo e gli approfondimenti  della questione incontrando tecnici e funzionari del Ministero all’Agricoltura a Roma al fine di definire le priorità e le tematiche più utile da presentare alla Commissione europea.

Di rientro da questo importante incontro di Bruxelles, abbiamo chiesto al delegato dell’ANGA Piergiovanni Ferrarese l’esito e le proposte avanzate in questa importante occasione. “Emozionante è stato il mio primo contatto con i delegati delle varie Organizzazioni imprenditoriali giovanili europee, con le quali da subito si è aperto un rapporto franco e diretto in quanto eravamo tutti animati dallo stesso entusiasmo e spirito di condivisione.

Vari e di livello sono stati i vari interventi succedutisi nel corso del meeting e molto apprezzato è stato il mio intervento, un intervento che era la sintesi di quanto avevamo discusso e approfondito in vari incontri con i Soci e dirigenti  dell’ANGA. Nel mio intervento mi sono soffermato sull'innovazione e sulle opportunità dei Social media che possono essere applicati anche in agricoltura poiché ci consentono di metterci in rete, di scambiarci le informazioni, l'andamento del mercato Europeo, etc. In sintesi l’utilità di avere in tempo reale informazioni che ci possono aiutare a fare impresa.

Ho inoltre presentato le opportunità che l’Anga offre ai giovani agricoltori per viaggiare e fare scambi imprenditoriali. Stante che la proposta era stata valutata e riconosciuta come valida e importante, ho quindi richiesto che l'UE possa, in quei progetti ritenuti idonei, rimborsare o prevedere delle misure di rimborso ai giovani che scelgono di assentarsi dalle loro aziende poiché questa è la formazione vera, quella che serve e che può permettere il rinnovamento del nostro settore. Uscire dal proprio Paese, andando ad esempio negli Stati Uniti, Australia etc. ci permette di acquisire esperienze e conoscenze che poi si possono riversare positivamente nelle nostre aziende agricole.

Favorire il viaggio studio, non la fuga dei cervelli, viaggiare per poi rientrare con conoscenze e consapevolezze che possono migliorare il nostro settore. Va svecchiato il modo di fare agricoltura, innovato l'insieme dei processi: dobbiamo essere in grado di metterci in discussione e per fare e capire ciò occorre viaggiare, lavorare qualche mese fuori dai confini delle nostre aziende.

Infine ho richiamato l’attenzione, stante il contesto dove si è svolto il meeting, sulla burocrazia: deve snellirsi il sistema e questo input deve partire da Bruxelles.”

Alla domanda di quali conclusioni, in sintesi, si posso trarre da questo importante incontro, il giovane e preparato Piergiovanni Ferrarese ha così aggiunto: “ Molti sono stati i contributi dei delegati dei Paesi presenti, ma quelli che hanno trovato l’approvazione sono stati: la creazione di una banca dati che possa mettere in network i giovani imprenditori europei, una sorta di Facebook degli imprenditori europei al fine di creare momenti di utile confronto, favorire le politiche per incentivare i giovani imprenditori a fare esperienze in aziende di colleghi europei, o di altri Paesi, di alcuni mesi con un massimo di un anno, formazione esperienziale concreta finanziata dai PSR, l'accesso al credito e alla terra, la diminuzione della burocrazia che spesso è talmente  arzigogolata da essere un freno all'insediamento delle nuove generazioni.